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Mentre il Climate Change accelera, il Comune sonnecchia

Sono passati oltre sei mesi da quel 22 luglio 2019 nel quale il Comune di Parma aveva dichiarato, con una mozione votata dal Consiglio a larghissima maggioranza,  l’emergenza climatica. La mozione impegnava l’Amministrazione a “predisporre entro sei mesi un piano urgente e credibile(…)” per fronteggiare la sfida del Climate Change sia in termini di mitigazione che di adattamento. Ad oggi, purtroppo, non si vede traccia di quelle misure “concrete, veloci e radicali” che avevamo chiesto (clicca).

Per questo abbiamo inviato una lettera, che riportiamo di seguito, all’Assessora all’Ambiente Benassi e a tutti i membri del Consiglio Comunale, per chiedere conto delle azioni intraprese.

L'immagine può contenere: testo

Spett.le Comune di Parma, Gent.ma Ass. Tiziana Benassi, Gentili Consiglieri

Sono ormai trascorsi oltre sei mesi da quando, lo scorso 22 luglio 2019, il Consiglio Comunale di Parma ha approvato, a larga maggioranza e con abbondante eco mediatica, la Mozione di dichiarazione di Emergenza Climatica.

In questo periodo, per quanto sia dato sapere, ben poco è stato messo in atto per ottemperare agli impegni che la Mozione imponeva all’Amministrazione, per l’appunto entro il termine di sei mesi.

Siamo a conoscenza che qualcosa è stato predisposto di recente nell’ambito dell’efficienza energetica dei condomini, ma non ci risulta alcun piano che tenga insieme, in una visione multidisciplinare, organica, strategica, i temi indicati dalla Mozione: “(…) riduzione delle emissioni e per l’introduzione delle energie rinnovabili, per incentivare il risparmio energetico, nei settori della pianificazione urbana, della mobilità, negli edifici, nel riscaldamento e raffreddamento”.

Non risulta inoltre alcun atto concreto riguardo il secondo punto degli impegni assunti, cioè quello riguardante la predisposizione di un piano di adattamento locale, che riteniamo invece imprescindibile ed urgente, e la cui mancanza espone ogni giorno la popolazione di Parma ad un rischio crescente, vista la costante accelerazione del cambiamento climatico, confermata da tutti i dati osservati, sia globali che locali.

Vi chiediamo pertanto di informare nel dettaglio noi e i Cittadini degli atti assunti fino ad oggi in relazione a quanto disposto dalla mozione, nonchè dei programmi per l’immediato futuro.

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No TiBre autostradale, SI TiBre Ferroviario: la manifestazione è stata un successo

Oltre 600 persone, tra cui i rappresentanti di molti dei comuni interessati dall’opera, hanno marciato ieri nei luoghi minacciati dal nuovo scempio chiamato TiBre, l’assurdo moncone di asfalto che partirà da Pontetaro per morire tra i campi di Trecasali. L’ennesima colata di asfalto inutile, che devasterà un pezzo di campagna tra i più belli della food valley,  al costo di 513 milioni di Euro (mezzo miliardo per 10 km!). Un lungo serpentone di manifestanti pacifici e determinati nel dire No all’ennesima autostrada inutile e Si al completamento del TiBre ferroviario.

Con la mai troppo deprecata eccezione delle testate storiche di Parma,  che si coprono ormai di ridicolo con il loro ostinato silenzio  sulla questione , la stampa ha dato ampio risalto all’evento. Di seguito alcuni link ai servizi pubblicati:

TG3 Emilia Romagna, dal minuto 3,25

Repubblica Parma

ParmaToday

RossoParma

Parma Daily

OgliopoNews

INCONTRO PUBBLICO – STOP AI CRIMINI DI NATURA – Tutela dell’ambiente e difesa della legalità

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Organizzato dal WWF, in collaborazione con Libera Parma, ha visto la partecipazione di Marco Galaverni (Delegato WWF Emilia Romagna), Pierluigi Fedele (Comandante del Corpo Forestale dello Stato di Parma) e del giornalista Enrico Gotti.

Si è parlato dei crimini ambientali e di come essi siano strettamente connessi all’estinzione di specie viventi, e quindi alla perdita di biodiversità, ed all’alterazione degli equilibri dell’ecosistema.

Ma cosa si intende quando si parla di ‘crimini ambientali’? Il bracconaggio, per esempio, lo smaltimento llegale di rifiuti, la pesca illegale, lo shark finning, il taglio illegale delle foreste, la commercializzazione di specie selvatiche e/o protette ecc…

Questi non sono che alcuni esempi di crimini contro la natura: un ‘saccheggio illegale’ che, sottolinea Marco Galaverni, vale ben 213 miliardi di dollari ogni anno. A trarne profitto non è solo la criminalità locale o internazionale ma anche alcuni gruppi terroristici (Al Quaeda e Boko Haram, ad esempio) che usano i proventi derivati dai crimini ambientali per autofinanziarsi.

E l’Italia? Che ruolo ha in tutto ciò il nostro paese? Quando si parla di bracconaggio e di problematiche  affini si pensa all’Africa, oppure ad altri posti lontani, eppure la nostra penisola non è affatto estranea ai crimini di natura: siamo importatori nonché consumatori di prodotti derivati da traffici illegali. Non abbiamo i rinoceronti o gli elefanti ma anche le nostre specie animali sono vittime del bracconaggio ed il potere deterrente del nostro sistema legislativo, purtroppo, è molto basso, quasi nullo.

Dei tanti reati a danno della Natura sul nostro territorio, e della lotta quotidiana per arginarli e perseguirli, ha parlato Pier Luigi Fedele, comandante del Corpo Forestale dello Stato di Parma, con una lunga serie di aneddoti, foto e documenti.

Enrico Gotti ha poi concluso la serata approfondendo, a partire da episodi di cronaca locale, i crescenti legami tra reati ambientali e  organizzazioni criminali più strutturate.

Il WWF è attivo nel diffondere la conoscenza di questi problemi, anche attraverso incontri informativi come quello di mercoledì scorso, e nel prevenire e contrastare concretamente gli illeciti contro l’ambiente.

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pubblicato il WWF Living Planet Report 2014

Molte ombre, pochissime luci, e sempre meno tempo per invertire la rotta. Questo in estrema sintesi il contenuto del Living Planet Report 2014. Si tratta di un documento che il WWF redige ogni anno, prendendo in esame i principali indicatori ambientali, per misurare lo stato di salute del nostro Pianeta. L’impatto delle attività umane sugli ambienti, le specie e le risorse della Terra è sempre più forte, un cambio di rotta è ormai indispensabile, il tempo che ci rimane è sempre di meno. Scarica la sintesi del report